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GRAVI IPOTESI DI REATO SU MPS

Nuove ipotesi di reato per Monte dei Paschi di Siena: dalla Nota Tecnica redatta dall’Ufficio Abusi di Mercato e trasmessa, unitamente ad una Relazione per la Commissione, dalla CONSOB al PM, che sta svolgendo le indagini, risulta, infatti anche la manipolazione del mercato che se fosse provata, rappresenterebbe un grave illecito a danno dei risparmiatori e della trasparenza del mercato borsistico.

Secondo la CONSOB, dalle condotte tenute dagli esponenti MPS derivano gravi danni per i risparmiatori: “un investitore che si fosse proposto di compravendere strumenti finanziari emessi da MPS avrebbe rinvenuto nella relazione semestrale al 30 Giugno 2008 indicazioni false e fuorvianti circa (…) il valore degli strumenti finanziari emessi da MPS. Su tali indicazioni l’investitore avrebbe erroneamente fondato le proprie decisioni di investimento o disinvestimento con riguardo al prezzo al quale convenientemente compravendere e alla dimensione delle operazioni da effettuare”. Il risparmiatore sarebbe stato indotto, quindi, “ad attribuire agli strumenti finanziari emessi da MPS un valore superiore a quello loro attribuibile sulla base della reale consistenza del patrimonio di vigilanza e dell’effettiva consistenza dei coefficienti patrimoniali”.

 

SCALDARE BENE LA PROPRIA CASA, RIDUCENDO GLI SPRECHI

Da sempre il riscaldamento rappresenta una delle voci più “pesanti” del bilancio familiare, a maggior ragione in tempi, come questi, di grave difficoltà economica per le famiglie. Risparmiare, dunque, è necessario, ma può essere difficile se si abita in un condominio dotato di impianto di riscaldamento centralizzato. La soluzione però esiste ed è quella di adottare sistemi per la contabilizzazione e la termoregolazione del calore che permettono di gestire in modo autonomo il riscaldamento della propria abitazione, pur vivendo in un condominio. Una risposta a queste esigenze arriva dalla norma UNI 10200, aggiornata di recente, mirata proprio a stabilire i principi per una corretta ed equa ripartizione delle spese di climatizzazione invernale e acqua calda sanitaria in edifici di tipo condominiale, provvisti o meno di dispositivi per la contabilizzazione dell’energia termica, distinguendo i consumi volontari di energia delle singole unità immobiliari da tutti gli altri consumi.

Mediante l’installazione di particolari dispositivi, infatti, è possibile regolare la temperatura del proprio appartamento (termoregolazione) pagando solo il calore effettivamente consumato (contabilizzazione). Oltre a contenere i costi, questo sistema garantisce anche maggiore comfort abitativo, mantenendo costante ed equilibrata la temperatura di casa. La nuova edizione della norma UNI 10200 fornisce indicazioni per la ripartizione delle spese in proporzione ai consumi volontari dei singoli appartamenti al fine di ridurre gli sprechi, salvaguardando comunque la qualità della vita.

La riduzione dei consumi viene garantita dal sistema di contabilizzazione e termoregolazione che deve essere realizzato secondo determinati principi di progettazione. In tal senso, la UNI 10200 fornisce una linea guida per la progettazione e la conduzione dell’impianto, oltre a dare indicazioni su quale sia il sistema di contabilizzazione più indicato per un determinato tipo di impianto di distribuzione (a colonne montanti o ad anello) e per un determinato tipo di terminale di emissione (radiatore, termoconvettore, pannello radiante a pavimento, a parete, a soffitto e bocchette di aria calda).

Un’altra norma recentemente aggiornata – e che viene espressamente richiamata dalla UNI 10200 – è la UNI 9019 che rientra nel quadro normativo nazionale in materia di contabilizzazione del calore e di ripartizione delle spese di climatizzazione invernale. Il documento descrive una metodologia di calcolo indiretto dell’energia termica erogata all’unità immobiliare, che consiste nell’evoluzione del metodo dei “gradi-giorno”, già in uso nella versione precedente della norma. I metodi di contabilizzazione indiretta, a differenza di quella diretta, non danno la misura del calore utilizzato nelle unità immobiliari ma un conteggio proporzionale a questo; tali conteggi sono quindi utilizzati per una corretta ripartizione delle spese di riscaldamento.

Il metodo di calcolo dei consumi descritto dalla UNI 9019 deriva dal tradizionale metodo del contatore, ormai non più utilizzabile, introducendo la compensazione del tempo di inserzione dei corpi scaldanti. Grazie alla formula di conteggio migliorata ed evidenziata nella nuova edizione della norma, si ottengono le precisioni richieste dalle legislazioni nazionali e regionali vigenti. Oltre al principio di funzionamento e al metodo di calcolo, la norma fornisce anche le prescrizioni aggiornate di impianto, di installazione, di prova e di impiego dei sistemi basati su questo principio; quest’ultimo prevede l’utilizzo dei totalizzatori del tempi di inserzione, compensati dai gradi-giorno dell’unità immobiliare e dall’inerzia termica dei corpi scaldanti, da cui si ricavano i conteggi proporzionali al calore utilizzato dall’abitazione che sono poi utilizzati per la ripartizione delle spese, secondo quanto indicato dalla UNI 10200.

Il documento, pertanto, non fa riferimento ad una tipologia di prodotto specifico, ma fornisce le linee generali per un corretto utilizzo del metodo e dei componenti che lo implementano, al fine di ottenere prestazioni in linea con le esigenze di contabilizzazione indiretta del calore e risparmio energetico. I sistemi di contabilizzazione indiretta del calore, tra cui anche quelli definiti da questa norma, sono particolarmente indicati nelle ristrutturazioni dell’impianto termico di edifici esistenti, dove possono essere installati con facilità, senza interventi sulle tubazioni di distribuzione del calore e senza opere murarie.

Entrambe le norme sono particolarmente utili per gli amministratori di condominio ma anche, più in generale, per tutti i consumatori. (Fonte: UNI – Ente Nazionale Italiano di Unificazione)

 

TORTELLINI AL CAVALLO

La Buitoni, che in realtà è un marchio della Nestlè, ha deciso di ritirare dal commercio una partita di tortellini poiché, a seguito di controlli effettuati, ha scoperto la presenza di piccole quantità di carne equina nel suo prodotto. Da quanto si può sapere, la scoperta della “contaminazione” con carne equina è conseguenza dei controlli che l’azienda ha effettuato sulle materie prime utilizzate per la produzione dei tortellini.

La fabbrica dei tortellini si trova in Piemonte e la carne utilizzata è stata importata dalla Germania; il fornitore deve aver dato delle garanzie sulla qualità della carne, ma questo non è sufficiente. Com’è noto, infatti, le aziende alimentari sono tenute ad attuare programmi di autocontrollo in modo tale da garantire la qualità e la sicurezza degli alimenti da loro prodotti: soltanto se i controlli effettuati danno esito favorevole si può procedere nella lavorazione.

Quello che non è chiaro è in quale momento sono state fatte le ricerche per individuare la presenza di carne equina, ovvero nei tortellini oppure nella materia prima. Si può presumere che, sull’onda delle informazioni provenienti da altre aziende e dalle Autorità di controllo di diversi paesi europei, si sia deciso di approfondire le indagini e quindi si è proceduto al controllo dei tortellini già finiti; una volta accertata la contaminazione, la pasta è stata ritirata dal commercio.

Un altro elemento da prendere in considerazione è la concentrazione molto bassa di carne equina; si potrebbe pensare che si sia trattato di una contaminazione accidentale dovuta alla incuria della ditta tedesca fornitrice della carne che non ha vigilato attentamente sulla qualità del suo prodotto. La Buitoni aveva evidentemente fiducia nel proprio fornitore e probabilmente i controlli erano meno severi.

Sulla base di queste premesse si possono fare le seguenti considerazioni:

• non sono chiare le ragioni che hanno causato la presenza di carne equina: considerate la basse concentrazioni (inferiori all’1%), probabilmente si è trattato di una “contaminazione” accidentale in quanto quantità così piccole non comportano vantaggi economici significativi; i sistemi di autocontrollo hanno funzionato in modo parziale poiché i tortellini sono comunque arrivati sui banconi di vendita e non si può escludere che in precedenza siano stati venduti e consumati;

• l’Unione Europea ha organizzato un piano di controllo (molto costoso) dei prodotti a base di carne al quale le Autorità del nostro Paese si sono opposte. Alla luce di quanto avvenuto, resta il dubbio se la posizione italiana sia giustificata (anche se la “filiera” della carne di cavallo è già severamente controllata), pur essendo le aziende produttrici a doversi assumere la responsabilità e farsi carico dei costi delle analisi;

• le piccole quantità di carne equina non sembrano aver inciso sulla qualità e la sicurezza dei tortellini, ma questo non giustifica assolutamente quanto avvenuto. Il consumatore ha infatti il diritto di conoscere la composizione di quello che acquista e non è tollerabile che sia minata la sua fiducia a causa della “leggerezza” dei produttori: i cittadini debbono poter essere certi che quando acquistano gli alimenti le etichette sono veritiere e non nascondono inganni.

Un’ultima considerazione riguarda le norme di autocontrollo che debbono essere rispettate da tutte le aziende alimentari che operano nell’Unione Europea. Sulle etichette c’è scritto il paese in cui i singoli alimenti sono stati prodotti e quindi al consumatore va ricordato che, non solo in momenti di emergenza come quello attuale, resta in suo potere di fare scelte di acquisto consapevoli, anche dando un’occhiata a quanto riportato circa il luogo di produzione. (A.M.)

 

MPS: PESANTE L’ACCUSA DELLA CONSOB

Nuove ipotesi di reato per Monte dei Paschi di Siena. In attesa che si faccia luce sulla vicenda e che si definisca la linea più opportuna da adottare, i consumatori coinvolti possono rivolgersi ai consulenti dell’Unione Nazionale Consumatori.

Arezzo, 20 febbraio 2013 – “Tra le varie ipotesi di reato prospettate va ora ad aggiungersi anche quella, ancor più grave per i risparmiatori e per la trasparenza del mercato borsistico, di manipolazione del mercato”. Questo è quanto emerge dalla Nota Tecnica redatta dall’Ufficio Abusi di Mercato e trasmessa, unitamente ad una Relazione per la Commissione, dalla CONSOB al PM, Dott. Antonino Nastasi, che sta svolgendo le indagini”. (continua…)

I SOTTOPRODOTTI DELLA CARNE E DEL PESCE: PARLIAMO DI WURSTEL (2a parte)

Dalla lavorazione della carne e del pesce si ottengono delle parti meno gradite per il consumo diretto sia da un punto di vista organolettico sia perché di difficile cottura. Si tratta comunque di alimenti di buon valore nutrizionale per cui si è sempre cercato di recuperarli e le varie popolazioni hanno messo a punto delle tecniche di conservazione che ne consentono l’uso alimentare sotto forme anche molto appetibili.

Il wurstel è una salsiccia tradizionale tedesca e viene definito come “insaccato a grana fine, cotto e con alto contenuto di acqua”. Si ottiene triturando finemente i tagli meno pregiati delle carni commestibili di varie specie animali, inclusi i volatili. All’impasto vengono aggiunti vari additivi alimentari (sale da cucina, spezie, antiossidanti, aromatizzanti, conservanti, polifosfati, glutammato monosodico) che conferiscono al wurstel una buona compattezza.

Le caratteristiche organolettiche del prodotto sono legate alle ricette con cui vengono preparati gli impasti ed in particolare alle varie sostanze aggiunte alla carne che sono in grado anche di annullare sapori poco graditi. Con l’impasto si preparano i wurstel che vengono “insaccati” e cotti. L’involucro può essere naturale (un tratto di intestino di bovino o suino) oppure artificiale: nel primo caso può essere mangiato e nel secondo deve essere eliminato.

Rispetto alla mortadella, per i wurstel c’è un maggiore rischio di contaminazione batterica per cui è preferibile consumarli subito dopo la loro apertura e possibilmente cuocerli. La composizione dei wurstel è molto variabile e dipende dalle materie prime che vengono impiegate: si può passare dal 20 al 40% di proteine e dal 40 al 60% di grasso. Ovviamente anche il contenuto calorico è variabile secondo il prodotto e si passa dalle 200 alle 300 kcalorie per 100 grammi. E’ bene consumarli in misura moderata per il contenuto in grassi e colesterolo. (A.M.)

 

I SOTTOPRODOTTI DELLA CARNE E DEL PESCE: PARLIAMO DI WURSTEL

Dalla lavorazione della carne e del pesce si ottengono delle parti meno gradite per il consumo diretto sia da un punto di vista organolettico sia perché di difficile cottura. Si tratta comunque di alimenti di buon valore nutrizionale per cui si è sempre cercato di recuperarli e le varie popolazioni hanno messo a punto delle tecniche di conservazione che ne consentono l’uso alimentare sotto forme anche molto appetibili.

Il wurstel è una salsiccia tradizionale tedesca e viene definito come “insaccato a grana fine, cotto e con alto contenuto di acqua”. Si ottiene triturando finemente i tagli meno pregiati delle carni commestibili di varie specie animali, inclusi i volatili. All’impasto vengono aggiunti vari additivi alimentari (sale da cucina, spezie, antiossidanti, aromatizzanti, conservanti, polifosfati, glutammato monosodico) che conferiscono al wurstel una buona compattezza.

Le caratteristiche organolettiche del prodotto sono legate alle ricette con cui vengono preparati gli impasti ed in particolare alle varie sostanze aggiunte alla carne che sono in grado anche di annullare sapori poco graditi.

Con l’impasto si preparano i wurstel che vengono “insaccati” e cotti. L’involucro può essere naturale (un tratto di intestino di bovino o suino) oppure artificiale: nel primo caso può essere mangiato e nel secondo deve essere eliminato.

Rispetto alla mortadella, per i wurstel c’è un maggiore rischio di contaminazione batterica per cui è preferibile consumarli subito dopo la loro apertura e possibilmente cuocerli.

La composizione dei wurstel è molto variabile e dipende dalle materie prime che vengono impiegate: si può passare dal 20 al 40% di proteine e dal 40 al 60% di grasso. Ovviamente anche il contenuto calorico è variabile secondo il prodotto e si passa dalle 200 alle 300 kcalorie per 100 grammi. E’ bene consumarli in misura moderata per il contenuto in grassi e colesterolo. (A.M.)

 

 

AL VIA LA NUOVA PATENTE DI GUIDA EUROPEA

A partire dal 19 gennaio 2013 tutte le nuove patenti di guida rilasciate nell’Unione europea sono del tipo “carta di credito” di plastica, con un formato uniforme europeo e maggiori accorgimenti di sicurezza anticontraffazione. La nuova patente di guida sostituirà progressivamente i differenti modelli – in plastica o cartacei – che attualmente si trovano nelle tasche di oltre 300 milioni di guidatori in tutta l’UE ed è parte integrante di un più ampio pacchetto di misure (la terza direttiva UE sulle patenti di guida) adottato allo scopo di incrementare la libertà di circolazione, contrastare il fenomeno delle frodi e migliorare la sicurezza stradale nell’Unione europea.

Ecco i principali cambiamenti in vigore:

Un formato europeo standard

Un nuovo formato: una tessera di plastica del tipo “carta di credito”, con una fotografia e requisiti standard in materia di informazioni, facile da riconoscere e da leggere in tutta l’Unione europea. Le patenti già in circolazione non saranno interessate dalla nuova normativa: verranno progressivamente sostituite con una patente di nuovo formato al momento del rinnovo o, comunque, entro il 2033. Gli Stati membri sono liberi di inserire sulla patente i loro simboli nazionali.

Più sicurezza anticontraffazione

La nuova patente di guida comprende una serie di elementi di sicurezza per impedire di contraffarla o falsificarla. La sicurezza è ancora maggiore grazie alla creazione di un sistema elettronico europeo di scambio di dati per facilitare lo scambio di informazioni tra le amministrazioni nazionali. Ciò permetterà di semplificare le procedure di gestione delle patenti di guida per le persone che trasferiscono la propria residenza da uno Stato membro a un altro e contribuirà in modo significativo alla lotta contro il cosiddetto “turismo della patente di guida” e contro le frodi; si pensi ad esempio al nuovo e più rigoroso divieto di rilasciare in uno Stato membro la patente di guida a una persona la cui patente sia stata ritirata, sospesa o sottoposta a limitazioni in un altro Stato membro.

Rinnovo periodico delle patenti di guida

Il rinnovo periodico delle patenti di guida in tutta l’Unione europea è fondamentale per contrastare le frodi e migliorare la sicurezza stradale. La nuova normativa prevede che le patenti di guida per automobilisti e motociclisti debbano essere rinnovate ogni 10-15 anni (a seconda dello Stato membro). Le patenti di guida per conducenti di autocarri e autobus devono essere rinnovate ogni cinque anni e il rinnovo è subordinato al superamento di una visita medica. Il rinnovo è un atto amministrativo che non richiede il superamento di ulteriori esami e garantisce che le informazioni riportate sulla patente, la fotografia, ecc., siano aggiornate, che le caratteristiche di sicurezza della patente siano al passo con le nuove tecnologie e che gli Stati membri dispongano di informazioni costantemente aggiornate sulle patenti in circolazione.

Protezione dei conducenti più vulnerabili

Il regime europeo delle patenti di guida rafforza la protezione delle categorie più vulnerabili di utenti della strada. Prevede:

• un limite di età più elevato (dagli attuali 21 anni a 24 anni), l’accesso diretto (mediante prove teoriche e pratiche) alle patenti che consentono di guidare i motocicli più potenti;

• un aumento del limite di età e l’introduzione di ulteriori sottocategorie per l’accesso progressivo. Il nuovo regime prevede che i conducenti abbiano maturato un’esperienza di almeno 4 (anziché 2) alla guida di motocicli di potenza inferiore prima di poter acquisire la patente per guidare quelli di potenza superiore;

• i ciclomotori rappresentano ora una nuova categoria di veicoli e le persone che desiderano ottenere la relativa patente di guida sono tenute a sostenere una prova teorica. Gli Stati membri possono inoltre decidere di introdurre prove di abilità e comportamento nonché visite mediche. L’UE ha fissato a 16 anni l’età minima raccomandata per il riconoscimento reciproco delle patenti da parte di tutti gli Stati membri (a livello nazionale gli Stati membri possono abbassare a 14 anni tale limite di età). Fino ad oggi non esistevano requisiti minimi UE per i ciclomotori.

Requisiti minimi per gli esaminatori di guida

Gli esaminatori di guida dovranno soddisfare determinati requisiti minimi in materia di qualificazione iniziale e formazione periodica. Tali misure garantiranno il controllo della qualità nel nuovo sistema. (Fonte: Commissione Europea)

 

INFLUENZA: COSA FARE?

L’influenza è una malattia infettiva provocata da un virus, è altamente diffusiva e colpisce tutte le persone ed in particolare i bambini in tenera età e le persone anziane.

E’ ormai noto a tutti che può provocare disturbi respiratori e/o intestinali accompagnati da febbre, senso di spossatezza, dolori muscolari e/o articolari. Anche se ha un decorso generalmente benigno (e nella stragrande maggioranza dei casi si guarisce in pochi giorni) si tratta di una malattia da non prendere sottogamba per evitare conseguenze. I problemi maggiori si hanno con le persone con un sistema immunitario non perfetto in cui la malattia può avere un decorso più lungo oppure dare origine a complicanze che in alcuni casi possono essere anche gravi.

L’influenza ha un andamento stagionale e raggiunge la sua massima diffusione nel periodo invernale. In Italia nella terza settimana del 2013 ci sono stati circa 300.000 casi e si prevede che, come tutti gli anni, il picco delle persone ammalate si avrà tra la fine di gennaio e la prima metà di febbraio e colpirà milioni di persone.

Prevenzione della malattia

Il virus che causa l’influenza va incontro a continue modifiche nella sua struttura; ogni anno vengono effettuate indagini epidemiologiche per individuare il ceppo che si diffonderà all’inizio dell’anno successivo. Sulla base delle conoscenze disponibili viene quindi preparato un vaccino efficace per prevenire la malattia; ovviamente cambiando il ceppo ogni anno è necessario fare una nuova vaccinazione.

Le campagne vaccinali vengono effettuate verso la fine dell’autunno per dare modo all’organismo di produrre gli anticorpi che impediranno l’infezione al momento del contatto con il virus.

Il vaccino non da la sicurezza assoluta di impedire di ammalarsi, ma è sicuramente di grande aiuto soprattutto per le persone più sensibili quali sono i bambini, le persone anziane o che hanno altre malattie.

Nelle persone ammalate il virus influenzale è presente nelle vie aeree e quando si starnutisce viene espulso nell’interno delle goccioline che vengono emesse. Si forma quindi un “aerosol” altamente infettante che può essere inspirato da altre persone presenti nell’ambiente e che vengono facilmente infettate. Questa situazione si verifica in situazioni di sovraffollamento come nei locali pubblici. La precauzione che dovrebbero prendere le persone influenzate è quella di coprirsi la bocca con un fazzoletto quando starnutiscono evitando di disperdere nell’ambiente il virus.

Altra via di infezione può essere quella orale e si verifica quando le persone infette si soffiano il naso oppure portano la mano in bocca al momento dello starnuto; in questo modo nelle mani possono essere presenti quantità importanti di virus facilmente trasmesse anche con una semplice stretta di mano. Per evitare pericoli di infezione è necessario lavarsi frequentemente le mani con una soluzione disinfettante.

Terapia

I soggetti in normali condizioni che si ammalano non hanno bisogno di particolari terapie se non qualche antipiretico associato a qualche giorno di riposo. Esistono però delle situazioni particolari in cui la malattia può manifestarsi in forma più grave ed in questi casi può essere opportuno intervenire con dei farmaci antivirali. E’ però necessario che questo tipo di trattamento sia fatto sotto stretto controllo medico e bisogna assolutamente evitare di acquistare farmaci senza la necessaria ricetta.

In alcuni casi possono verificarsi delle complicanze causate da batteri; diviene allora necessario intervenire con degli antibiotici. Anche in queste situazioni bisogna assolutamente ricorrere al medico che prescriverà l’antibiotico adatto evitando altri pericolosi effetti collaterali. Non rimane che augurare a tutti di non incappare nell’influenza, ma se questo dovesse accadere ci si deve rassegnare e magari guardare il lato positivo della medaglia rappresentato da qualche giorno di riposo. (A.M.)