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IMU: E’ DAVVERO “TAX FREE”?

Bene l’abolizione dell’Imu, ma è fondamentale vigilare sui balzelli. Il commento dell’Unione Nazionale Consumatori.

“L’abolizione dell’IMU darà respiro alle famiglie soltanto se si dimostrerà un provvedimento ‘tax free’, come assicurato dal Presidente del Consiglio Enrico Letta”. E’ quanto dichiara Massimiliano Dona, Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori (http://www.consumatori.it), in riferimento alle notizie riguardanti un giro di aumenti conseguente alla cancellazione dell’imposta sulla casa.

“I contribuenti -aggiunge Antonino Armao, esperto dell’Unc di tasse e tributi- non sono disposti ad accettare trasformismi fiscali e giochi sulle loro spalle: eliminare l’Imu, per meri motivi politici, facendo pagare ai cittadini vecchie tasse dai nuovi nomi fantasiosi, sarebbe una vera e propria frode. La pressione fiscale, piuttosto, deve essere ridotta tagliando la spesa pubblica improduttiva e aumentando l’efficienza dei servizi”.

“La conversione della Tares in una ‘Service Tax’ -prosegue Armao- ci auguriamo renda il sistema della tassazione locale più equo e trasparente e sia anche l’occasione per abolire quelle imposte parassitarie che, finora, sono sfuggite al controllo dell’opinione pubblica (come i contributi di bonifica, un vero e proprio balzello pagato dai cittadini al sottobosco delle clientele politiche locali)”.

“Il passo successivo -conclude Dona (segui @massidona su Twitter)- è scongiurare l’aumento dell’Iva che, se si realizzasse, avrebbe effetti deleteri sul potere d’acquisto delle famiglie, ma anche sull’intera economia del Paese che, finalmente, sembra registrare una debole ripresa”.

 

L’IMU é incostituzionale?

L’IMU è stata senza dubbio la tassa più impopolare che il governo Monti ha emanato rimettere in sesto le finanze del Paese.Ma adesso circola una voce che la riguarda: pare che si sia profilata all’orizzonte l’ipotesi di poterne chiedere il rimborso per incostituzionalità.

Bisogna però chiarire meglio i contorni della faccenda ed illustrare con precisione le modalità per chiederne il rimborso, sapere su cosa è basata questa procedura, cioè perché l’IMU sarebbe incostituzionale.

L’ex Ministro dell’Economia Giulio Tremonti ha dichiarato che l’IMU è incostituzionale perché viola l’articolo 3 principio di uguaglianza, l’articolo 47 tutela del risparmio e l’articolo 53 principio di capacità contributiva della carta costituzionale.

La base imponibile dell’imposta si identifica con il valore dell’immobile, calcolato sulla base della rendita catastale rivalutata senza una opportuna progressione temporale, e non tenendo conto del valore economico reale e senza prevedere alcun criterio correttivo successivo, necessario per avere quella flessibilità che avrebbe garantito all’imposta il rispetto del principio di uguaglianza sancito all’art. 3 della Costituzione.

L’assenza di correttivi necessari ad assicurare la parità di trattamento fra cittadini si ripercuote inevitabilmente sul principio di capacità contributiva, perché ogni cittadino è obbligato a contribuire alla spesa pubblica in base alle proprie risorse, per cui se l’aumento della base imponibile, avviene in modo indiscriminato, genererà una sproporzione di quanto è dovuto, rispetto alla capacità contributiva del cittadino, violando cosi l’art. 53 della Costituzione.

L’IMU, secondo le accuse che la riguardano, andrebbe anche contro il principio della tutela del risparmio di cui all’art.47 della Costituzione, poiché colpisce in modo indiscriminato e senza alcun meccanismo correttivo.

Nel caso in cui l’IMU venisse dichiarata ufficialmente incostituzionale, esiste un preciso procedimento per chiederne il rimborso.