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INIQUO E CONTROPRODUCENTE L’AUMENTO DEL PRA

Il recente “ritocco” delle tariffe per le formalità del PRA rappresenta l’ultimo esempio della miopia strategica che affligge la politica e l’esecutivo in carico, preda delle lobby e prodigo di contentini. Il prossimo ritocco sarà, probabilmente, il ritorno del “bollino blu”, balzello di assai dubbia utilità pratica e sarà promosso a gran voce dalla lobby degli artigiani con il pretesto della sicurezza, assicurata in via indiretta dalla visita annuale di ogni automobilista, cioè 37.000.000 di cittadini, presso un’officina, la cui unica qualifica è aver pagato un balzello all’amministrazione e acquistato un’apparecchiatura.

L’ACI vedrà diminuire i propri ricavi, gli automobilisti si terranno la vettura che hanno e i concessionari assisteranno impotenti ad un altro anno di perdita di immatricolazioni e piazzali intasati di vetture usate che fanno fatica a trovare acquirenti. La lobby degli ecologisti sarà felice del calo del traffico e de consumi di carburante, nella loro utopia di “decrescita felice”, pagata sulla pelle dei disoccupati, dei non occupati e del gelo dell’economia; l’inquinamento si combatte con una visione complessiva, che prenda coscienza che la mobilità individuale è un bisogno primario e non un capriccio di abbienti esibizionisti. La nostra Unione non vuole solo protestare contro un singolo provvedimento, tanto iniquo quanto controproducente e miope, ma richiede con forza una politica complessiva dell’auto, che coniughi il rispetto delle necessità primarie dei consumatori e la ripresa dello sviluppo dell’economia del Paese

 

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